GIOVANNI MANILDO

GIOVANNI MANILDO

E così il “povero Manildo” si trova a dover portare la croce, con dignità e senza illusioni, di una corsa che parte in salita, e già partire è un eufemismo.

Competizione durissima, Zaia o non Zaia. Gran lavoro politico e organizzativo da fare in città e nei comuni. Attivare subito eletti, iscritti dei circoli (sono 7 a Vicenza con 250 iscritti) e nominati nelle partecipate. Non si può pensare alle vecchie elezioni, bisogna partire dalla realtà concreta. Il Veneto è cambiato, la politica è ridotta al lumicino. Bisogna attivare energie nuove, al di là degli organismi di partito. E soprattutto rispondere alla domanda: perché votare e perché cambiare? In una Regione che il centrosinistra non ha mai governato. Auguri Manildo! Auguri amato Veneto!

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