CENTROSINISTRA

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La direzione regionale ha approvato con una larghissima maggioranza (58 favorevoli, 5 contrari e 1 astenuto) un ordine del giorno che dà pieno mandato al segretario Andrea Martella per chiudere il percorso sulla candidatura alla presidenza della Regione.

Nella giornata di venerdì si è riunito il direttivo regionale del Pd, con un unico punto all’ordine del giorno: le elezioni regionali. C’erano un’ottantina di persone, tra cui parlamentari, consiglieri regionali e dirigenti.

Il segretario veneto Andrea Martella ha fatto una relazione molto chiara, durante la quale ha rivendicato il lavoro fatto. È stato proposto uno schema in cui si prende atto che la figura di Giovanni Manildo è quella più unitaria ma sono stati inseriti anche altri 6 nomi proposti dalle province: Gianni Dal Moro, Alessia Rotta, Federico Benini, Vanessa Camani, Laura Puppato e Chiara Luisetto.

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REGIONALI - REGIONE VENETO

"Il centrosinistra non toccherà palla in Veneto, noi non abbiamo mai vinto in Emilia Romagna, ma il centrosinistra non hai mai vinto in Veneto". È il pensiero espresso oggi dal coordinatore regionale di Forza Italia, Flavio Tosi, in un confronto televisivo al quale hanno partecipato anche il segretario leghista, Alberto Stefani, il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Luca De Carlo, e il segretario del Partito democratico, Andrea Martella.

La declinazione regionale dei tre alleati di Governo si è dimostrata concorde nell'affermare che non ci sia partita in vista delle prossime elezioni regionali, per le quali non è stata ancora stata fissata una data (autunno 2025 o primavera 2026).

"Se siamo uniti - ha sottolineato Tosi - abbiamo un margine di vantaggio incolmabile", indipendentemente se "il candidato sarà espresso da questo o quell'altro partito". Nel corso degli ultimi mesi si è infuocata la bagarre per la poltrona più prestigiosa di Palazzo Balbi, con esponenti di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia che a turno hanno reclamato per il proprio partito il ruolo di governatore, prospettando anche corse solitarie, ma i referenti regionali si mantengono abbottonati, preferendo la diplomazia.

"La storia della Regione ci dice che la quadra si troverà - ha sottolineato De Carlo -, e chiunque sia il capo, la colazione continuerà a governare. Ad oggi non abbiamo contezza della data delle elezioni, ma mi interessa andare al voto con una coalizione coesa. L'importanza è che ci sia la squadra - ha proseguito -, poi potremo scegliere il 'bomber' migliore, che possa portare frutti alla squadra".

Per parte propria, Stefani, promotore della campagna 'Il Veneto ai Veneti' - con la quale sta raccogliendo firme a favore di un terzo mandato di Zaia e il proseguimento di una presidenza leghista in Regione - ha ricordato che, prima di tutto, l'iniziativa è l'occasione per avvicinarsi e ascoltare le esigenze del territorio: "Siamo orgogliosi di farlo - ha detto -, siamo in mezzo alla gente ogni weekend ad ascoltare quello che i veneti hanno da dirci. Siamo lì per sentire le loro proposte".

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